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Il distanziale al volante è un aiuto a trovare la posizione di guida perfetta, ed è una liberazione.

La posizione di guida è una delle cose più importanti di un veicolo.

Ma è davvero cosi importante trovare la posizione di guida giusta? La risposta che ci sentiamo di darvi è assolutamente si, anche se possiamo non accorgercene subito.

La posizione di guida è una cosa istintiva: vediamo una macchina e ci piace. Prima di comprarla la studiamo bene: citycar o Suv, utilitaria o auto sportiva, iniziamo a inquadrarla nelle nostre esigenze. Poi valutiamo i costi e i benefici: il prezzo in rapporto agli accessori e le prestazioni che ha.

Guardiamo anche il marchio, le recensioni, alla fine ne scegliamo una e la compriamo. Che sia nuova o usata, non tutti l’abbiamo provata prima di comprarla, e se lo abbiamo fatto, è stato per 10 minuti con un venditore che il più delle volte non sta mai zitto.

Iniziamo a usarla tutti i giorni e ne scopriamo pregi e difetti che non avevamo notato prima. Per esempio: ha un bagagliaio davvero grande, o ha uno sterzo troppo morbido, oppure ha delle belle prestazioni ma consuma più del previsto. Siamo soddisfatti, chi più chi meno, ed eventualmente impariamo a convivere con i difetti che scopriamo: l’abbiamo appena comprata, non possiamo mica cambiarla subito! E se abbiamo la macchina da tanto tempo, significa anche che i difetti che ha non ci pesano poi molto.

Ma c’è una cosa che prima o poi non sopportiamo più: se è scomodo stare seduti al volante, appena possibile si finisce con usare altro.

Questo vale sia per l’esperienza di chi scrive, sia per quella che ci raccontano i nostri clienti:

  • Mariti che hanno una coupé ma usano la macchina della moglie perché è più comoda, anche se è un chiodo.
  • Gente che racconta “per andare in ferie ho dovuto usare l’altra macchina perchè ha più bagagliaio, ma quanto era scomoda da guidare!”.
  • “questa macchina sarebbe perfetta, ma devo guidare con il sedile tutto in avanti perchè il volante non si avvicina, sta diventando insopportabile e sto pensando di cambiare auto”

La posizione di guida si può regolare in base a 2 cose: il sedile e il volante. Tutti i sedili vanno avanti e indietro, qualcuno ha anche la regolazione in altezza.

Il volante è un po’ più sacrificato: un tempo non era nemmeno regolabile su quasi tutte le macchine. Poi è stata introdotta la regolazione in altezza, che ormai hanno quasi tutte. La regolazione in profondità è arrivata più tardi: prima sulle berline di lusso, poi anche su auto più piccole.

Sembra che sia una regolazione offerta dalle case madri dopo un’analisi sui costi di produzione molto più attenta rispetto ad altri accessori. Diciamo questo perchè ancora oggi ci sono auto su cui avvicinare il volante è necessario per poter essere usate decentemente da tutti, ma la regolazione in profondità non viene offerta.

Un esempio su tutte: la Fiat 500 prodotta a partire dal 2007. Che sia Abarth o il 1.2, è un’auto che vediamo tutti i giorni. Ce l’hanno tutti: giovani, vecchi, alti, bassi, donne…  La regolazione in profondità del volante non c’è e se sei alto è un problema. E molti non arrivano neanche a determinare che il problema è solo quello: si abituano. Pensano che la 500 è un’auto piccola quindi è normale che può essere un po’ scomoda e si rassegnano a usarla cosi. Non potendo avvicinare il volante, non hanno occasione di sperimentare come cambia la stessa macchina guidata con tutte le regolazioni impostate per renderla comoda e fruibile. Se ne accorgono se gli capita di guidare un’altra macchina che la regolazione in profondità del volante ce l’ha. In quel caso, tornare sulla 500 del nostro esempio diventa una brutta esperienza e pian piano un tarlo che ci rode.

Abbiamo citato la 500 perchè siamo italiani ed è la prima auto che ci viene in mente, ma sono molte altre ad avere questo problema. Intendiamoci, la 500 è un’ottima auto: ha una linea mai invecchiata dal 2007, l’interno è ancora bello oggi, è affidabile e funzionale. Cosi come lo sono le Renault, le Volkswagen, le Toyota e addirittura le Porsche per cui facciamo il distanziale al volante. Ma ci sono dettagli che fanno la differenza, pensati dai costruttori più in funzione dei loro costi che immedesimandosi negli utilizzatori.

Noi abbiamo scoperto che poter sperimentare la posizione di guida corretta non è solo una di quelle cose che sentiamo dire a scuola guida (o ai corsi di guida sicura/sportiva) e poi ce la dimentichiamo, ma una necessità. Chi prova il nostro distanziale al volante, lo vive all’inizio come una liberazione, come togliere un sassolino dalla scarpa o provare un pantalone più comodo; poi se lo gode nel tempo. E quando cambia macchina, se non c’è manca qualcosa. Abbiamo già molti clienti che sentiamo dopo 2-3-5 anni e vogliono il distanziale al volante sull’auto nuova che hanno comprato. Addirittura anche se la regolazione in profondità è presente!

Consultate il nostro catalogo: tantissime auto per le quali vendiamo il distanziale al volante (e lo vedete installato nelle foto, che sono sempre inviate dai nostri clienti), hanno già la regolazione in profondità. Eppure lo montano. Perché?

  • poter guidare comodamente seduti sul sedile un po’ reclinato,
  • azionare i pedali con le gambe distese
  • non sbattere contro il cruscotto con le ginocchia
  • e avere il volante lì dove istintivamente siamo abituati ad impugnarlo: è una bella sensazione.

Questa sensazione ha spinto noi a fare il primo distanziale al volante, e tutti quelli che ne vengono a conoscenza a volerne provare uno.

La giusta posizione di guida è comodità, è tempo speso bene, è godersi la propria auto. Anche un’auto vecchia, che va piano, economica, diventa piacevole come un violino se sentiamo che ha la posizione di guida giusta.

 

 

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