Il distanziale al volante è un’invenzione italiana nata dalla passione per le auto e per la guida.
Nel 2008 avevo una Clio Renault Sport. Bella, divertente, la usavo tutti i giorni, ma il volante si regolava solo in altezza non “veniva fuori”! Non si poteva avvicinare. Io sono alto 1,82 m e non riuscivo a godermi tutto il potenziale di quella macchina solo per questo dettaglio.
Renault Clio 3 RS
Era scomoda da guidare nel traffico, e non avere la posizione di guida perfetta la faceva diventare meno divertente.
Anni prima avevo una Audi S6 Avant quattro, con il motore 5 cilindri 2.2 turbo della mitica Audi Quattro e anche se era una grossa e pesante station wagon, aveva una posizione di guida perfetta perchè il volante poteva essere avvicinato di molti centimetri, e per questo era molto più godibile.
Audi S6 quattro
Audi S6 cockpit
Mi sono detto: “ma come è possibile che oggi vengano costruite le auto senza regolazione in profondità?”. Così ho cercato per un paio di ANNI, sia in Italia che all’estero, un adattatore, un congegno, un accessorio che avvicinasse il volante. Ho cercato dai ricambisti, dai meccanici, sui siti web e-commerce, e sui forum. Non si trovava niente.
Era troppo bello il suo volante: in pelle, con il mirino, i comandi al volante. Avrei potuto montare un volante a calice, e avrei risolto il problema, ma l’airbag? E in caso d’incidente? Non ho voluto rinunciare all’airbag.
Così ho sfruttato i miei studi, sono ingegnere meccanico, e la mia esperienza di tecnico progettista in una fabbrica di frizioni per presse. Per 2 anni avevo anche lavorato in produzione sulle macchine CNC: il tornio e il centro di lavoro. E ho fatto il primo prototipo, che pensavo di tenere per me.
Distanziale al volante per Renault
Chi se lo immaginava che sarebbe piaciuto a tutti? Così, anni dopo, ci sono quasi 50 modelli di distanziale al volante a catalogo, ed è nata una ditta che vende in tutto il mondo.
